Serena Lepri

I carboidrati sono nostri amici!

Non demonizziamo i carboidrati di Serena Lepri I carboidrati (o zuccheri) rappresentano un gruppo di macronutrienti, insieme alle proteine e ai lipidi o grassi, che hanno come ruolo principale quello di fornire energia di pronto uso per il nostro organismo. Tra i carboidrati si possono distinguere quelli semplici e quelli complessi. Gli zuccheri semplici sono quelli più facilmente e velocemente assimilabili e si trovano in tutti quei cibi che in bocca sono dolci: zucchero, miele, marmellata, cioccolato, dolci, caramelle, frutta… Gli zuccheri complessi, invece, si trovano in tutti gli alimenti farinacei: prodotti da forno (come pane, pizza, focacce), farine in generale, pasta, riso, farro, orzo… Questi macronutrienti vengono assorbiti in modo più graduale. Molte persone demonizzano il gruppo dei carboidrati e tendono ad eliminarli dal proprio regime dietetico perché, pensano, facciano ingrassare! In realtà, non è proprio così. I carboidrati fanno ingrassare solo se mangiati in eccesso. Infatti, secondo una particolare via metabolica, i carboidrati che vengono assunti oltre le quantità del proprio fabbisogno attraverso la dieta, vengono trasformati in grassi e quindi, di conseguenza, accumulati nel nostro corpo sotto forma di tessuto adiposo. Ma, se la quantità giornaliera assunta di alimenti contenenti carboidrati (sia quella dei semplici che quella dei complessi) viene concordata e stabilita insieme a uno specialista, questi porteranno giovamento e, vi svelo un segreto, ci aiuteranno anche a controllare il nostro peso! Quindi, per sani ed equilibrati stile di vita e regime alimentare non eliminare i carboidrati dalla tua dieta ma dosali, con l’aiuto di un professionista, in base alle tue esigenze!
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Idee per uno spuntino sano ed equilibrato

di Serena Lepri Fare 5 pasti al giorno è una delle regole fondamentali per avere e mantenere nel tempo delle buone abitudini alimentari. Lo spuntino di metà mattina e la merenda pomeridiana sono momenti importanti della nostra quotidianità che ci aiutano a integrare i pasti principali e a non arrivare a questi troppo affamati. Naturalmente, bisogna saper scegliere il giusto snack, non solo a seconda della palatabilità e dei propri gusti ma anche (e soprattutto) a seconda di ciò che si mangia durante i pasti principali e in base a ciò che si fa durante la giornata. Fermo restando che ogni persona è una caso a sé e che quindi ogni regime alimentare va pensato ad hoc, si possono avere dei consigli generali. Per esempio, prima dell’attività fisica è consigliabile fare uno spuntino contenente una fonte proteica, come una manciata di frutta secca (noci, mandorle, nocciole), uno yogurt bianco, un mini panino con prosciutto crudo o con un pezzettino di parmigiano. Se si ha voglia di qualcosa di “dolce” o se si vuole fare uno spuntino dopo attività fisica è consigliabile mangiare una fetta di pane e marmellata o miele, un pezzettino di cioccolato fondente o un frutto fresco. Limitare, per quanto possibile, l’utilizzo di prodotti industriali confezionati (merendine, biscotti, pane in cassetta, cracker, grissini) e prediligere alimenti semplici. Le regole sono facili, ora basta applicarle!
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Pochi e semplici consigli per essere in salute!

Corretto e sano stile di vita di Serena Lepri Essere in forma e in salute con alcuni semplici trucchetti? Si può fare! Ricorda che il primo passo per il cambiamento, di qualsiasi ambito si parli, inizia dalla mente e ciò è fondamentale anche per intraprendere un corretto e sano stile di vita che comprende alimentazione e attività fisica (ma non solo!). Mettiti all’opera e vedrai subito i risultati! Andare al supermercato con una lista della spesa pensata a casa e a stomaco pieno: aiuterà ad acquistare solo il necessario Fare i pasti (colazione, pranzo, cena e spuntini) in maniera strutturata: apparecchiare la tavola e sedersi fornisce la percezione di aver mangiato e quindi ci aiuta nel senso di sazietà Fare il pasto completo (primo, secondo, contorno e frutta) è fondamentale: in tal modo si avrà una fonte di tutti i micro e macronutrienti in maniera equilibrata e, in più, avremmo un senso di sazietà duraturo nel tempo che ci aiuterà ad arrivare al pasto successivo senza troppe difficoltà Predisporre sul proprio piatto la personale porzione di primo, secondo, contorno e pane così da non attingere nuovamente dal piatto di portata: finire solo ciò che si ha nel proprio piatto; in alternativa, non portare per niente il piatto di portata a tavola Mangiare la propria porzione di cibo in un piatto piccolo aiuta psicologicamente a sentirsi sazi Masticare a lungo prima di deglutire: il pasto durerà di più e si avrà maggior senso di sazietà Bere almeno 2L di acqua/die, dilazionati durante la giornata Si consiglia di bere, tra questi 2L, 2 bicchieri di acqua al pasto (pranzo e cena) per aiutare i processi metabolici della digestione Praticare attività fisica intensa minimo 3/7; oppure fare attività fisica di media intensità tutti i giorni. Si ricorda che, perché l’attività fisica sia efficace,

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Tortino di asparagi intelligente

le molecole benefiche degli asparagi di Serena Lepri Primavera significa asparagi! Ma lo sapevate che gli asparagi sono in cima alla lista del piccolo numero di colture in una futuribile colonia su Marte? Anche se per questa ricetta si sono utilizzati degli asparagi terrestri, ci piace pensare che questo tortino un domani possa essere gustato anche delle popolazioni marziane. Può essere un ottimo secondo+contorno alternativo, magari di un pranzo domenicale, gustoso e primaverile. Chi li va a cogliere in maniera fai-da-te o chi li compra dal fruttivendolo, deve sapere che questi fusti che mangiamo sono ricchi di ferro ma anche vitamine C e K, quest’ultima necessaria per la fisiologica coagulazione del sangue. Ma, se si parla di asparagi, si deve soffermare l’attenzione sulla quercetina, un flavonoide “smart”, ovvero intelligente, capace di influenzare la longevità. Detta così sembrerebbe quasi un’affermazione di una guru più che di una Biologa Nutrizionista, ma è proprio così: non si tratta di magia ma solo di scienza! Infatti, questa molecola intelligente sembra raggiungere la doppia elica del DNA che avviluppa i filamenti con le informazioni su ciò che siamo o ciò che potremmo diventare e lo influenza. In questo modo, la quercetina diventa una molecola in grado di interagire con il nostro materiale genetico e di modificare, in questo caso migliorando, l’informazione che porta, senza alterarne la sequenza in basi. In più, la quercetina sembra salvaguardare la salute del cuore. Detto ciò, non si può che provare a preparare questo tortino smart-marziano! Ingredienti per il Tortino di Asparagi: 1 mazzetto di asparagi (a seconda della teglia che si vuole usare si possono usare anche più mazzetti, naturalmente raddoppiare il resto delle dosi di conseguenza) 250 g latte parzialmente scremato 25 g farina Sale q.b. Noce moscata q.b. Parmigiano q.b. Sbollentare gli asparagi per 3-4 minuti in

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“A” come acqua, “A” come alimento

 di Serena Lepri L’acqua è una bevanda (anzi, sarebbe da dire LA bevanda) che non può mancare sulla tavola. Perché? Tanto per dirne una, aiuta la digestione! Quindi, come non usufruirne durante il pasto? Inoltre, bisogna ricordare che l’acqua è uno dei principali composti che partecipa alle reazioni biochimiche del nostro metabolismo, trasporta i nutrienti, contribuisce al mantenimento dell’elasticità di pelle e mucose. Perché l’acqua è un alimento? Perché non è composta solo da due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma in essa si trovano anche numerosi minerali che contribuiscono, proprio come a quelli che si trovano negli altri alimenti, al soddisfacimento del bisogno di questi micronutrienti, elementi inorganici con tante e importanti funzioni nel nostro organismo. Ma le acque sono tutte uguali? La risposta è no, infatti, ogni acqua possiede le sue caratteristiche. Esistono le cosiddette acque oligominerali che, come dice il nome stesso, sono povere di sali minerali e sono quindi più “leggere”, infatti si bevono con molta facilità. Le acque mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali sono, invece, ovviamente più ricche di minerali e, per questo motivo, rispecchiano maggiormente la definizione di “acqua come alimento”. Immagino che si penserà, quindi, che quelle con un più alto contenuto di minerali sono da preferire rispetto alle oligominerali. In realtà non esiste una risposta giusta in senso assoluto, in quanto, come per gli alimenti e i nutrienti, ad ogni persona dovrebbe essere consigliata la “sua” acqua, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, le acque oligominerali, essendo più “leggere”, come già osservato, si bevono in grande quantità e con maggior facilità e quindi sono consigliabili per chi ha difficoltà nel bere tanto durante la giornata o per chi soffre di calcoli renali ma, ahimè, hanno un difetto: sono carenti in minerali. Tuttavia, se si segue una

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I Disturbi del Comportamento Alimentare

Come chiedere aiuto. Di Serena Lepri I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie subdole e complesse, estremamente poliformi e difficili da trattare, che affondano le loro radici eziopatologiche nell’ambito clinico-nutrizionale e in quello psicologico-psichiatrico. Il disagio delle persone affette da DCA risiede nella mente ma l’alimentazione e il conseguente cambiamento del corpo sono le manifestazioni cliniche del disturbo. Si può affermare che i Disturbi del Comportamento Alimentare siano delle nuove forme di depressione attraverso le quali le persone manifestano e affrontano il disagio di un dolore profondo, che va oltre al cibo. L’alimentazione, infatti, rappresenta solo la manifestazione visiva dell’inquietudine psicologica. I DCA più conosciuti sono l’Anoressia Nervosa (AN), la Bulimia Nervosa (BN) e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI o BED) ma ne esistono altri, classificati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), come quelli infantili. Infatti, l’età di insorgenza si sta abbassando sempre di più: si è spostata dai 16-17 anni ai 12-13 anni. Tali problematiche sono state definite delle “patologie al femminile” ma in realtà negli ultimi anni si stanno diffondendo anche nel mondo maschile (soprattutto con la Bigoressia e l’Ortoressia), andando a scardinare l’idea di una patologia di genere. Sempre più persone soffrono di questi disturbi tanto che i DCA stanno diventando una vera e propria epidemia sociale. Allo stesso tempo, sempre più persone ne possono uscire grazie a un intervento specifico e mirato, affrontando la problematica insieme a un’equipe di esperti terapeuti. Data la multifattorialità dell’eziologia dei DCA, l’approccio multi-interdisciplinare sembra essere la terapia migliore: medici, psicologi, psichiatri, nutrizionisti, dietisti, counsellor familiari e filosofici collaborano e integrano le loro conoscenze al fine di aiutare il paziente nella remissione della patologia. La prevenzione e la diagnosi precoce rappresentano i presupposti di base per la guarigione, il cambiamento. Proprio per questo motivo, è fondamentale

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Pizza soffice con lievito madre

le proprietà del lievito madre Il lievito madre, detto anche pasta madre o acida, è un argomento molto in voga nell’ultimo periodo, sia nelle pizzerie e panetterie che in casa. Ma si conoscono veramente le caratteristiche e le peculiarità di questo ingrediente? Inoltre, è vero che apporta dei benefici al nostro organismo? Per rispondere a queste domande è bene fare un viaggio tra le proprietà chimiche e nutrizionali del lievito madre. La pasta madre è un impasto di farina e acqua che subisce una fermentazione spontanea da parte di particolari tipi di microrganismi a partire da semplici substrati provenienti dalla farina, dall’acqua, dall’aria e dalle nostre mani. Tra questa vastità di microrganismi, nell’impasto predominano i batteri lattici che vivono, si moltiplicano e muoiono. Infatti, il lievito madre, a differenza del lievito di birra, è un “organismo vivo” che va nutrito e reimpastato, di tanto in tanto, con i suoi substrati: farina e acqua. Un’altra differenza da sottolineare tra il lievito madre e di birra è che quest’ultimo è formato da un unico ceppo di microrganismi (Saccharomyces cerevisiae). Si capisce, quindi, come la grande varietà di microrganismi che si trovano nel lievito madre possano rappresentare un plus per questo particolare ingrediente in quanto sono degli agenti benefici per il nostro organismo. Infatti, una pizza o un pane preparato con il lievito madre risulta più leggero e digeribile in quanto i numerosi microrganismi ci aiutano nella digestione. Bisogna sottolineare, però, che le preparazioni contenenti il lievito madre richiedono maggiori tempi di lievitazione rispetto a un impasto fatto col lievito di birra. Tuttavia, questo “problema” può essere risolto con un po’ di organizzazione, preparando l’impasto per la pizza verso l’ora di pranzo per la sera stessa. Premettendo che il lievito madre è ormai fruibile nella maggior parte delle panetterie e pizzerie, si può

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Ciambellone all’acqua

Un dolce leggero e per gli intolleranti al lattosio. Di Serena Lepri Avete voglia di coccolarvi con una merenda soffice e golosa, ma non volete pentirvi di aver mangiato una torta troppo peccaminosa? Allora questo Ciambellone all’Acqua, senza latte né burro fa al caso vostro. Sì, avete capito bene! Anch’io all’inizio ero incredula nell’utilizzare l’acqua in un dolce e pensavo mi sarebbe venuta una torta antiestetica, dura e insapore. Al contrario, questo ciambellone è una nuvola, leggera, ottima da inzuppare in una tazza di tè o da farcire con una marmellata. Inoltre, questo ciambellone è perfetto per chi è intollerante al latte e ai suoi derivati ma non vuole rinunciare al gusto di una buona torta. L’intolleranza al lattosio rappresenta un problema ormai sempre più diffuso.Il lattosio è lo zucchero presente nel latte e per essere assorbito a livello intestinale deve essere scisso in due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, da un enzima chiamato lattasi. Ciò che provoca questa patologia, infatti, sembra proprio essere la mancanza o la scarsa presenza di questo enzima. In realtà i sintomi del malassorbimento del lattosio dipendono anche dalla microflora intestinale presente che, in particolari periodi della vita, può essere alterata e causare uno stato di disbiosi.Ma perché alcune persone intolleranti al lattosio stanno più male di altri?Perché il deficit di lattasi non è un fenomeno tutto o nulla, bensì dose-dipendente, quindi è in proporzione alla quantità di lattosio che si mangia con l’alimento e, appunto, la conseguente sintomatologia varia di soggetto in soggetto. Tuttavia, se si sospetta che determinati alimenti contenenti latte e derivati ci possano far male, è meglio eliminarli dalla nostra dieta, almeno per un periodo, e magari mangiare del cibo che si è sicuri che non ci crei problemi. Quindi, provate questo dolce!
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Cioccolatini di San Valentino

le molecole degli innamorati Di Serene Lepri “Buon San Valentino, amore! Ecco in regalo per te una valanga di triptofano e capsaicina! Ti amo!” Ecco cosa potreste dire presentando il regalo di San Valentino per il vostro “lui”: cioccolatini home made al peperoncino e zenzero. La ricetta? Eccola qui sotto, più facile che mai! Un presente non solo per il gusto, ma anche per il benessere! Sì, perché il cioccolato presenta tante molecole amiche del nostro organismo. Per esempio, quando si ha un debole mal di testa, soprattutto dopo il lavoro, degli esami o dopo delle situazioni stressanti, è consigliato mangiare un po’ di cioccolato come medicina!  Infatti, il cioccolato contiene una molecola chiamata triptofano. Lei è capace di farci passare questo fastidio andando ad aumentare la sintesi di serotonina, un neurotrasmettitore presente naturalmente nel nostro corpo e responsabile di provocare in noi una sensazione di benessere. Non a caso è anche conosciuta come l’ormone della felicità del buonumore! Infatti, la serotonina viene anche prodotta da noi naturalmente quando ci amiamo, quando ci baciamo e ci abbracciamo. Non dimentichiamo che in questa ricetta c’è anche il peperoncino che, grazie alla capsaicina, è conosciuto da millenni per le sue particolari proprietà… Avete capito, no? Ingrediente perfetto per la festa degli innamorati! Provare per credere! Ingredienti: 200 g cioccolato fondente 3 cucchiaini zucchero a velo peperoncino qb zenzero qb Sciogliere a bagnomaria il cioccolato e aggiungere successivamente lo zucchero a velo. Mescolare il tutto e aggiungere una spolverata di peperoncino e una di zenzero. Infine versare il composto negli stampini per cioccolatini e far raffreddare in frigorifero per almeno 4 ore. Confezionare i cioccolatini in un cartoccio realizzabile con carta forno, ma potete anche incartare ogni singolo cioccolatino con la carta stagnola e poi metterli in un grazioso sacchettino. Buon San Valentino a tutti gli innamorati!
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L’alimento amico delle donne: il latte

Come prevenire l’osteoporosi con il latte. Di Serena Lepri Tolstoj diceva che le donne sono una vite su cui gira tutto e per far sì che la donna sia capace di reggere e sorreggere tutto ciò che la circonda è fondamentale che sia forte. La forza deve esserci nel coraggio, nelle azioni e nei pensieri delle donne ma anche nel fisico. Soprattutto quando la vita di una donna si affaccia verso la menopausa, lei deve saper accogliere questo periodo di profondi cambiamenti con grande forza. La menopausa, purtroppo, porta la donna alla predisposizione di un maggior numero di patologie in quanto viene a mancare il potere protettivo degli estrogeni che la accompagnava fino a ieri. L’osteoporosi è una di quelle malattie da combattere e se ne può prevenire l’insorgenza con un alimento alleato delle donne: il latte. Ormai è largamente conosciuto il binomio calcio–ossa, ma forse non molti conoscono il motivo chimico che c’è dietro questa relazione. Il latte, in realtà, contiene pochissimo calcio rispetto ad altri alimenti. Infatti, 100 g di latte contengono 120 mg di calcio, 100 g di parmigiano ne contengono 1200 mg, cioè oltre 1 g! Vi chiederete, allora, come mai non si consiglia il formaggio per chi ha problemi ossei e/o di malassorbimento di calcio, visto che ne contiene molto di più. La risposta sta proprio nella composizione chimica nel latte, in come è fatto, ovvero nelle interazioni che si instaurano tra il minerale e le altre molecole del latte. Solo per annoverarne una, il latte contiene il lattosio, il suo zucchero per eccellenza, che, nel nostro intestino, viene trasformato in acido lattico. La tanto acclamata flora batterica del nostro colon riesce a creare, a partire dal lattosio, un ambiente relativamente acido, il quale favorisce l’assorbimento del calcio. Nel formaggio, invece, il lattosio non è

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