acqua

Tisane detox post feste

di Benedetta Giovannetti Le feste natalizie sono un’occasione da sempre di passare le feste in famiglia, specie in questo periodo di restrizioni per quanto riguarda gli eventi e allora magari può capitare di mangiare qualche boccone di troppo e di sentirsi appesantite dopo, cosa fare allora per sgonfiarsi e depurare il proprio organismo dagli eccessi che ci siamo concessi? Possiamo ricorrere alle tisane. Ecco qui di seguito alcune tisane perfette per sgonfiarsi e depurarsi. Una prima tisana è quella zenzero, menta e carciofo per liberarsi dalle tossine in eccesso, le foglioline di menta sono utili a favorire il flusso biliare, il carciofo ripulisce il fegato e lo zenzero velocizza il metabolismo eliminando le infiammazioni. Basta far bollire le foglioline e la radice in un litro di acqua per circa 5 minuti e poi lasciarla riposare prima di berla. Una seconda tisana molto utile perché stimola la diuresi è quella al finocchio anice e cumino, qui si fanno bollire i semi, si lascia riposare per circa 15 minuti e poi si filtra e si beve. Oltre a stimolare la diuresi è anche perfetta per ridurre il gonfiore addominale. Per chi ama lo zenzero un’altra tisana è quella a base di zenzero, curcuma e limone. Si prende un limone biologico, si lava e si sbuccia, poi si taglia a pezzettini di un centimetro la radice di zenzero e quella di curcuma e si fa bollire con la buccia di limone in 500 ml di acqua per circa 4/5 minuti. Si lascia riposare per 15 minuti e poi dopo averla filtrata si aggiunge succo di limone e si beve, è una tisana perfetta perché ha un effetto disintossicante su fegato, reni e intestino. Se il vostro problema invece è solo quella di digerire si può fare un bicchiere di acqua e limone, da

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Acque detox: dissetarsi con gusto e in salute

di Benedetta Giovannetti Se ne possono preparare di vari tipi, vediamone alcune e come prepararle. La prima tisana ha come ingredienti 2 mele verdi, 1 cetriolo, 2 limoni e 2 litri di acqua. Per prima cosa lavate bene il limone e le mele, poi prendete l’acqua e mettetela all’interno di una caraffa poi aggiungete il succo del limone. Tagliate a fettine le mele e strofinatele con il succo di limone per non farle diventare nere e tuffatele nell’acqua. Sbucciate il cetriolo, tagliatelo a fettine spesse un cm e mettetele nell’acqua, aggiungete il limone tagliato a spicchi piccoli. Prima di consumarla fatela riposare in frigorifero per almeno 10/15 minuti e agitatela prima di versarla nel bicchiere. Questo tipo di acqua ha varie proprietà, è depurativa, diuretica, idratante, rinfrescante, combatte la ritenzione idrica e aiuta la digestione. Un’altra acqua detox molto buona è quella con limone, menta e cetriolo. Si prendono mezzo limone e mezzo cetriolo con la buccia e si mettono in una caraffa insieme a qualche fogliolina di menta fresca, si riempie la caraffa di acqua e si lascia in infusione dalle due alle sei ore prima di berla. Infine terza e ultima acqua detox è quella mela arancia e cannella. Si prende mezza mela verde e uno spicchio di arancia con la buccia e si mettono in una caraffa, si aggiunge una stecca di cannella e la si riempie di acqua. Solita infusione dalle due alle sei ore prima di bere.
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Tisane Fredde: dissetarsi con gusto e in salute

di Benedetta Giovannetti Quando il caldo imperversa non c’è niente di meglio di qualcosa di fresco e dissetante da bere, ma non sempre l’acqua soddisfa le nostre esigenze, cosa fare quindi? Si possono usare delle tisane da preparare magari la sera prima e da portarsi dietro in una bottiglia termica il giorno dopo. Le tisane per avere questa funzione devono essere gustose, dissetanti e leggere, proprio perché devono idratare il corpo durante la giornata in modo naturale e continuo. Vediamo quali sono i migliori infusi da bere freddi. Infuso di Melograno: perfetta da bere fredda oltre al sapore gradevole e al gusto delicato ha anche ottime proprietà antiossidanti e contrasta i radicali liberi prevenendo l’invecchiamento cellulare. Tisana semi di finocchio: Per chi pensa che fosse solo un must invernale di dovrà ricredere, la tisana al finocchio è buonissima anche fredda, dal sapore dolce che ricorda quello dell’anice, anche fredda questa tisana conserva inalterate le sue proprietà digestive. I semi di finocchio inoltre riducono il gonfiore e stimolano la diuresi. Tisana i frutti rossi: Rosa canina, fragole, sambuco, karkadè, mirtillo e lampone rendono questo infuso veramente gustoso e un concentrato di pura energia. Il mirtillo e il lampone poi sono validi alleati per il sistema cardiovascolare e per la circolazione sanguigna, grazie al potassio poi hanno effetti benefici anche sulla muscolatura. Infuso limone e zenzero: Ottimo anche freddo ha proprietà antisettiche, digestive, dissetanti, toniche e antiossidanti. Adesso non resta che scegliere il vostro gusto preferito e godervelo in tutta calma. 
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Intestino felice

Come prendersi cura del nostro “secondo cervello”. di Erica Angeletti (Naturopata) Ippocrate affermava oltre 2000 anni fa che “tutte le malattie hanno origine nell’intestino”. E aveva ragione: la salute dell’intestino (e del suo microbiota) è fondamentale per la nostra salute generale. Molti studi oggi lo confermano e mettono in evidenza l’importanza dell’intestino, definendolo “secondo cervello”. Il fatto che tra cervello e intestino ci sia una stretta correlazione, lo lascia pensare innanzitutto la forma di questi due organi, molto simili tra loro. Inoltre anche il “secondo cervello” è dotato di un sistema nervoso, detto enterico, costituito da una fitta rete di neuroni che ricevono e trasmettono segnali e stimoli. Collegati dal nervo vago, entrambi gli organi si influenzano a vicenda: il sistema nervoso può alterare l’intestino (ne è un esempio la colite nervosa) e viceversa (è ormai noto come la depressione sia collegata con la carenza di specifici ceppi batterici intestinali). Ora che abbiamo capito l’importanza dell’intestino, vediamo come prendercene cura: 1. Tienilo pulito dalle tossine Quando c’è stitichezza, le tossine tendono ad accumularsi e a creare infiammazione dei tessuti. Tenere pulito il tratto intestinale è dunque fondamentale. C’è un rimedio che oltre ad effettuare una pulizia del colon e a sfiammarlo, aiuta anche a rinforzare il microbioma: è l’inulina, una fibra per noi non digeribile, ma amica della nostra flora batterica intestinale. 2. Regolarizza il transito Se il transito è rallentato è bene aiutarlo a ritrovare il proprio ritmo. Bere molta acqua è essenziale per ammorbidire la massa fecale e l’attività fisica regolare stimola la motilità intestinale, favorendo l’evacuazione. Se ciò non dovesse bastare si può ricorrere all’aiuto di alcune piante, come lo psillio, la senna o l’aloe, che hanno un effetto lassativo naturale senza creare dipendenza o controindicazioni.  3. Allevia i gonfiori e migliora la digestione Quando la digestione

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Donna di Fiori a ECOMONDO 2019 per raccontare il futuro della sostenibilità

Una scelta di campo per raccontare, dal punto di vista femminile, le novità tecnologiche e le esperienze imprenditoriali di chi ha scelto l’ambiente e lo sviluppo sostenibile a fondamento del proprio core business. di Alberto PiastrelliniFoto di copertina e interno: IEG – Italian Exhibition Group Concetti come green economy, circular economy, sostenibilità, sviluppo sostenibile, green business, sono ormai entrati a far parte del vocabolario comune uscendo dal linguaggio specifico degli addetti ai lavori (economisti, tecnici, senza contare il variegato mondo della società civile e dell’associazionismo ambientalista) per agganciarsi indissolubilmente ai tanti aspetti della quotidianità (non senza aver, purtroppo, perso, in molti casi, il proprio valore in termini di significato sull’altare della comunicazione di massa che tutto svilisce e livella in basso). La penetrazione di tali concetti è un effetto della mutata attenzione all’approccio ecologico in vari aspetti dell’esistenza, dalla produzione, al consumo fino al risparmio di risorse, seguìto, a sua volta, dall’evidenza drammatica di problematiche molto stringenti fra le quali, in primo luogo spiccano il cambiamento climatico e l’inquinamento dell’ambiente (con tutto quello che ne consegue). E non è proprio un caso che proprio la diversa percezione delle molteplici questioni ambientali abbia rivelato l’urgenza di una trasversalità di approccio, giacché, in un sistema chiuso (ancorché piuttosto ampio come il nostro pianeta), ogni azione umana (moltiplicata per il numero di abitanti della Terra), impatta inequivocabilmente sull’equilibrio dell’intero sistema. Ecco, dunque, che ogni nostra scelta in termini di prodotti, consumi, stile di vita, gestione degli scarti e progettazione di beni di consumo deve, per forza, fare i conti con la produzione di energia, con la disponibilità di risorse primarie e secondarie (acqua e materie prime), con la capacità/possibilità di produrre alimenti, fermo restando quell’obiettivo di uguaglianza delle opportunità di vita che siamo stati capaci di immaginare con lo sviluppo culturale della nostra

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Cibi anti-caldo: ecco quelli che ci aiutano a sopravvivere all’afa dell’estate

In estate è possibile combattere il caldo a tavola consumando cibi leggeri e nutrienti. Ecco cosa mangiare per resistere all’afa. di Anna Rita Felcini La prima difesa contro il grande caldo e l’afa opprimente dobbiamo costruirla a tavola. Scegliendo cibi freschi, leggeri e nutrienti, non mettendo a rischio la nostra salute con piatti inadatti alle temperature alte, e soprattutto ricordandoci che servono, in questi momenti, poche proteine e molta acqua. Perfetti a questo scopo, naturalmente, sono frutta e verdura di stagione, frullati, macedonie e spremute, che garantiscono al nostro organismo il giusto apporto di vitamine e sali minerali, una corretta idratazione e allo stesso tempo proteggono la pelle dai raggi solari grazie alla presenza dei carotenoidi. Da evitare, invece, il consumo di carni rosse, cibi elaborati, bevande zuccherate e superalcolici che favoriscono la disidratazione. Via libera allora a tante insalate, pasta fredda, carni magre e pesce, passati di legumi, yogurt, frullati, macedonie: sono questi gli alimenti che ci permetteranno di contrastare l’afa estiva e allo stesso tempo di mantenerci in linea. Inoltre, secondo una recente ricerca effettuata da un gruppo di studiosi giapponesi, mangiando sano e leggero si evita anche l’effetto “Natsubate”, letteralmente “esaurimento estivo”, una particolare forma di malessere caratterizzata da spossatezza, calo di energia e irritabilità a causa delle temperature elevate che può dare origine ad affaticamento psicofisico, disidratazione, crampi e colpi di calore. Scopriamo allora come combattere il caldo con il cibo ed essere sempre energici, vitali e in salute anche quando l’afa non ci dà tregua. La verdura estiva è fresca e leggera, inoltre contiene tanta acqua. L’ideale sarebbe consumarla cruda per mantenere intatte tutte le sue proprietà. Inoltre, può essere anche un ottimo spezza-fame. Scegliete tra zucchine, pomodori (che contengono licopene, potente antiossidante per contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare), cetrioli,

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Rosso fragoloso

L’aperitivo fresco e frizzante di Carmen Marinucci La fragola non è un vero frutto ma è una specie erbacea, il suo nome deriva dal latino fragrans così veniva chiamata fin dall’epoca romana proprio per il suo ottimo profumo. Cresce spontaneamente tra il fogliame del sottobosco, viene ampiamente utilizzata in cucina sia in pasticceria, sia per la preparazione di primi piatti. Ha poche calorie e tante proprietà per la salute e contiene vitamina C. La raccolta della fragola, avviene in questo periodo, quindi approfittiamo di questo frutto non frutto per assaporare tutto il suo gusto. INGREDIENTI 350 gr. di fragole1 limone non trattato¾ brut (se si vuole ottenere una bevanda analcolica sostituire con acqua tonica e acqua)100 gr. di zucchero 10 cubetti di ghiaccio Procedimento  Lavare abbondantemente le fragole dopo averle private del picciolo, pelare a vivo un limone non trattato e mettere nel frullatore o robot di cucina. Aggiungere lo zucchero, il ghiaccio e tritare tutto. Aggiungere il brut (o acqua tonica e acqua se si desidera un aperitivo analcolico), mescolare e infine filtrare. Riempire una caraffa di vetro e mettere in frigo. Servire freddo accompagnato da stuzzichini. A questo aperitivo ho abbinato dei rotolini al gorgonzola (Clicca qui per scoprire la ricetta)
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Fusilli allo scoglio

Primo piatto al profumo di mare di Carmen Marinucci Qui ho utilizzato la pasta fatta in casa, è una ricetta facile da realizzare senza l’utilizzo delle uova, inoltre può essere condita con diverse tipologie di condimento, dal semplice sugo con il pomodoro al sugo di pesce come in questo caso o con verdure grigliate o ripassate in padella. INGREDIENTI Per la pasta 300 gr. di farina di semolaAcqua q.b.Ferro da lana Per il sugo 200 gr. mazzancolle3 calamari2 spicchi di aglioBuccia di 1 limone non trattatoOlio EVO q.b.Sale q.b. Procedimento per la pasta Sulla spianatoia, versare a fontana la farina di semola e aggiungere l’acqua, lavorare la massa fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Prendere un po’ di pasta, formare un budello sottile e tagliare dei bastoncini della lunghezza di 4/5 cm circa. Prendere il ferro e affondarlo al centro del bastoncino di pasta e ruotare con movimento veloce prima in avanti, poi indietro. Sfilare il ferro e poggiare i fusilli su un vassoio cosparso di farina di semola.  Procedimento per il sugo Togliere il carapace e il budello dalle mazzancolle e sciacquare bene. Pulire i calamari afferrando con una mano la testa e con l’altra il corpo, tirare in modo da estrarre le interiora dalla sacca. Eliminare la conchiglia trasparente con le forbici tagliare becco e occhi e sotto l’acqua corrente togliere la pelle; quindi sciacquare bene. In una padella antiaderente, far soffriggere gli spicchi di aglio, appena risultano rosolati, togliere la pentola dal fuoco ed eliminare l’aglio. Grattugiare la buccia del limone, rimette la padella sul fuoco, aggiungere il pesce tagliato a tocchetti e un bicchiere di acqua; lasciar cuocere a fuoco basso per 15 minuti circa. Portare ad ebollizione l’acqua, far cuocere la pasta pochi minuti, scolarla e ripassare con il sugo cuocendo per un

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“A” come acqua, “A” come alimento

 di Serena Lepri L’acqua è una bevanda (anzi, sarebbe da dire LA bevanda) che non può mancare sulla tavola. Perché? Tanto per dirne una, aiuta la digestione! Quindi, come non usufruirne durante il pasto? Inoltre, bisogna ricordare che l’acqua è uno dei principali composti che partecipa alle reazioni biochimiche del nostro metabolismo, trasporta i nutrienti, contribuisce al mantenimento dell’elasticità di pelle e mucose. Perché l’acqua è un alimento? Perché non è composta solo da due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma in essa si trovano anche numerosi minerali che contribuiscono, proprio come a quelli che si trovano negli altri alimenti, al soddisfacimento del bisogno di questi micronutrienti, elementi inorganici con tante e importanti funzioni nel nostro organismo. Ma le acque sono tutte uguali? La risposta è no, infatti, ogni acqua possiede le sue caratteristiche. Esistono le cosiddette acque oligominerali che, come dice il nome stesso, sono povere di sali minerali e sono quindi più “leggere”, infatti si bevono con molta facilità. Le acque mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali sono, invece, ovviamente più ricche di minerali e, per questo motivo, rispecchiano maggiormente la definizione di “acqua come alimento”. Immagino che si penserà, quindi, che quelle con un più alto contenuto di minerali sono da preferire rispetto alle oligominerali. In realtà non esiste una risposta giusta in senso assoluto, in quanto, come per gli alimenti e i nutrienti, ad ogni persona dovrebbe essere consigliata la “sua” acqua, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, le acque oligominerali, essendo più “leggere”, come già osservato, si bevono in grande quantità e con maggior facilità e quindi sono consigliabili per chi ha difficoltà nel bere tanto durante la giornata o per chi soffre di calcoli renali ma, ahimè, hanno un difetto: sono carenti in minerali. Tuttavia, se si segue una

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