cibo

Sua maestà il cioccolato in mostra a Perugia all’Eurochocolate 2019

In programma dal 18 al 27 ottobre, la 26 edizione della kermesse umbra è un invito irresistibile per i cultori del “cibo degli dèi” di Alberto Piastrellini “Cibo degli Déi”, croce e delizia del palato in grado di scatenare incredibili emozioni ed effetti sull’organismo, adorato da moltissime donne, il cioccolato, da almeno 400 anni domina sui palati arrivando a posizioni dominanti nel comparto dolciario della variegata industria alimentare. Ne ha fatta di strada la cioccolata; dalla primitiva forma di preparazione in uso fra le popolazioni precolombiane ove solo poche persone di determinate classi sociali potevano “gustare” l’intruglio amarissimo di semi di cacao (Theobroma cacao) sminuzzati e miscelati ad acqua calda a cui si aggiungevano farine e spezie per arrivare alle raffinate preparazioni che dal ‘700 in poi si sono succedute in Europa sino alla creazione del cioccolato come lo intendiamo oggi: in pasta, in barrette, fondente, al latte, in polvere e nelle centinaia di combinazioni e declinazioni diverse che l’arte dolciaria e l’innovazione del gusto hanno permesso. L’alchimia di aromi e sapori nati dalla combinazione sempre nuova della pasta di cacao, del burro di cacao e della polvere di cacao con zucchero, latte, mandorle, nocciole, spezie (peperoncino, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, anice, vaniglia, pistacchio, ecc.), whisky e rum ma anche arancio, ciliegie, menta e persino il sale marino, ha dato al cioccolato infinite possibilità espressive e incredibili declinazioni che vanno dai semplici biscotti, ai cioccolatini, dai prodotti da forno come torte e sfoglie, ai gelati ai budini e alle creme spalmabili, senza contare le incredibili variazioni sul tema rappresentate da blocchi e tavolette. Il suo consumo, a causa del piacere scatenato a livello di endorfine, induce benessere e migliora il tono dell’umoreaumentando in taluni anche il desiderio sessuale, e proprio per questo tende a dare dipendenza; tuttavia, al cioccolato vari studi hanno riconosciuto proprietà cardioprotettive (soprattutto quello fondente, perché il latte neutralizza gli effetti di alcuni flavonoidi che hanno effetto antiossidante). Senza contare che il burro di cacao è molto richiesto dalla cosmetica per la preparazione di creme, rossetti, lucidalabbra e emollienti e protettivi per le labbra. Per scoprire i mille segreti del cioccolato e gustare le infinite

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A Montreal con Tipicità per l’Italian Style

Dal 17 al 22 novembre Tipicità sarà protagonista della Taste Marche Experience in Canada. di Anna Rita Felcini Dopo le proficue esperienze in Russia, a Dubai, Abu Dhabi, New York e Tirana, prosegue il road showinternazionale di Tipicità a favore della public-private partnership che si riconosce nel brand-ombrello delle qualità marchigiane. Arriva, infatti, un’altra grande opportunità per valorizzare all’estero l’Italian Style e conoscere nuovi possibili interlocutori.  Grazie alla collaborazione con l’Ambasciata Italiana di Ottawa ed il Consolato Generale di Montreal, Tipicità sarà protagonista della Taste Marche Experience in Canada prevista dal 17 al 22 novembre 2019.  Per gli operatori della community di Tipicità l’organizzazione ha predisposto una vera e propria missione esplorativa, con l’obiettivo di conoscere da vicino e in posizione privilegiata questo fondamentale mercato d’oltreoceano ed allacciare relazioni utili ad alimentare consapevolezza e competitività.  Protagonisti principali della settimana della cucina italiana nel mondo saranno, naturalmente, cibo, moda, turismo, manifattura ed alta tecnologia per rappresentare al meglio il “vivere all’italiana”.Le aziende che vogliono partecipare possono contattare la segreteria per info specifiche e dettagli organizzativi: tel. 0734/277893 oppure segreteria@tipicita.it
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PERELLE SALATE ALLA PAPRIKA

Ideali per un “happy hour” in casa con gli amici di Susanna Spinelli Biscottini salati ideali per un “happy hour” in casa con gli amici. Oggi è di uso comune chiamarlo con questo termine, ma in italiano era conosciuto come “aperitivo”. Le sue origini risalgono a tempi lontani, infatti  il termine viene dal latino “aperire” aprire, introdurre al pasto principale stimolando l’appetito.  Per questa ricetta occorrono: 100 gr di burro freddo, 150 gr di farina per preparazioni salate, 1 uovo, 70 gr di formaggio grattugiato misto tra parmigiano e pecorino romano, 1 cipolla media, ½ cucchiaino di paprika dolce, sale, un taglia biscotti a forma di pera. Procedimento: Pulire  la cipolla e tagliarlala a dadini piccolissimi; farlaa soffriggere con un po’ di burro tolto dai 100 gr. indicati nell’elenco degli ingredienti e lasciare intiepidire.Per preparare la pasta frolla salata prendere una ciotola dove metteremo l’uovo con il sale, la cipolla soffritta, la paprika, il mix di formaggi e la farina. Mescolare con una forchetta ed aggiungere il burro freddo a dadini e impastare con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo.  Coprire la ciotola con la pellicola da cucina e mettere la frolla in frigo per una mezz’ora. Trascorso il tempo di raffreddamento mettere l’impasto sulla spianatoia e con il mattarello stenderla a circa ½ cm di altezza.  Con la formina tagliare le “perelle” e appoggiarle sopra la teglia  ricoperta da carta forno. Proseguire fino al termine della pasta: con queste dosi si otterranno 34 perelle.  Mettere la teglia in forno già caldo a 175° e lasciar cuocere per 30 minuti circa. Terminata la cottura lasciar raffreddare un po’ per evitare che si rompano e poi disporle in un piatto per servire con una bibita di vostro gradimento. Happy hour!
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Allarme OMS: nei cibi per neonati ci sono troppi zuccheri

L’OMS Europea avverte: negli alimenti per lo svezzamento e nei cibi per neonati ci sono troppi zuccheri che mettono a rischio la loro salute. di Anna Rita Felcini Troppi zuccheri negli alimenti destinati ai bambini sotto i 6 mesi di età. È l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla luce di due nuovi studi secondo cui un’alta percentuale di alimenti per l’infanzia, sia dolci che salati, viene commercializzata erroneamente come adatta ai bambini di età inferiore a 6 mesi, mentre al contrario contiene livelli eccessivamente elevati di zucchero, che possono mettere a serio rischio la salute dei bambini stessi. Gli studi, in particolare, si concentrano sull’alimentazione dei neonati da 0 a 6 mesi e rivelano che circa un terzo degli alimenti verificati presenta oltre il 30% delle calorie totali degli zuccheri. Un dato allarmante che mette in serio pericolo la salute dei bambini, partendo dai primi dentini fino a sviluppare da adulti una preferenza per i cibi dolci, che può condurre a sovrappeso, malattie legate all’obesità come il diabete e altre non trasmissibili correlate all’alimentazione. Per valutare se i cibi presenti sul mercato sono appropriati per la dieta dei bambini tra i 6 e i 36 mesi, l’OMS ha sviluppato una bozza di modello di profilo nutritivo (NPM). Ha poi confrontato tale modello con le informazioni nutrizionali presenti sugli alimenti in vendita al dettaglio, sulle etichette, sugli imballaggi e sulla promozione in commercio, e infine l’ha presentato agli Stati Membri e alle parti interessate per esaminarlo e discuterlo. In totale, sono stati raccolti dati su quasi 8 mila prodotti, tra alimenti e bevande, commercializzati per neonati e bambini in 516 negozi di 4 città europee: Vienna, Sofia, Budapest e Haifa tra novembre 2017 e gennaio 2018. In tutte e 4 le città, una parte sostanziale dei prodotti compresa tra

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Barchette di melanzane

un piatto fresco e leggero di Carmen Marinucci Quando arriva l’estate, si ha voglia di mare e di godersi queste lunghe giornate di luce che ci rendono più allegre e spensierate, non possiamo certo passare molto tempo dietro i fornelli per cucinare piatti elaborati.Durante questo periodo abbiamo la possibilità di acquistare tantissimi prodotti che ci permettono di preparare ricette veloci e sfiziose e le melanzane sono  veramente versatili.Possono essere farcite con diversi ingredienti, ma in questa ricetta ho voluto seguire le indicazioni della mia mamma.Vi invito a realizzarla e vedrete che otterrete così un piatto fresco e leggero. INGREDIENTI  per  2 persone 3 melanzane medie50 gr. Parmigiano grattugiato1 uovo5/6 pomodoriniSale q.b.Olio EVO q.b. PROCEDIMENTO Lavare le melanzane e tagliarle a metà. Con un coltello togliere la polpa all’interno, tagliarla a dadini e metterla in una insalatiera con dell’acqua.Prendere le barchette di melanzane, salarle e lasciarle scolare.In una padella unire l’olio, i pomodorini tagliati a tocchetti, i dadini di polpa precedentemente strizzati e lasciar cucinare aggiungendo 1/2 bicchiere di acqua. A metà cottura circa con una forchetta schiacciare i pomodorini e la polpa di melanzane. In un piatto con una forchetta battere l’uovo con un pizzico di sale e il parmigiano, unirlo alle melanzane e lasciar cucinare per qualche minuto.A fine cottura raffreddare.Prendere le barchette di melanzane, stringerle delicatamente per eliminare l’acqua in eccedenza e riempirle con il composto. Mettere in una padella le barchette, aggiungere olio, sale, un bicchiere di acqua e lasciar cucinare per circa 15/20 minuti, aggiungendo se necessario altra acqua.A fine cottura service con dei pomodori ciliegino e se volete potete aggiungere dgli spicchi di formaggio. Buon appetito
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Medaglioni di melanzane: la ricetta semplice e veloce

Medaglioni di melanzane: la ricetta per un piatto semplice e goloso

Un piatto vegetariano veloce e gustoso prettamente estivo, con poche calorie ed elevato contenuto d’acqua di Carmen Marinucci La melanzana è un frutto prettamente estivo, il momento giusto per gustarla, va da giugno a settembre, ne esistono diverse varietà, ma quella che comunemente viene più consumata sulle nostre tavole è la tonda ovale nera. Originaria dell’India è apparsa in Europa nel XVI secolo e sembra che fino ad allora non se ne conoscesse l’esistenza, il primo riferimento a questo alimento lo troviamo in un antico trattato agricolo cinese il  Qimin Yaoshu. Per la sua versatilità in cucina, può essere utilizzata per la realizzazione di creme, primi, secondi piatti e antipasti. Poco calorica ha un elevato contenuto di acqua, la sua buccia da cruda ha un gusto amaro che varia con la cottura.La melanzana si può cucinare in modi diversi: in padella, al forno, fritta (un tipo di cottura che la rende più digeribile esaltandone il sapore). INGREDIENTI – 2 melanzane grosse – 2 mozzarelle – 150 gr. prosciutto cotto – 3 pomodori grossi – Origano – Olio q.b. PROCEDIMENTO Tagliare le melanzane a fette di circa 1 cm, salare e lasciar scolare per circa 15 minuti. Tagliare i pomodori a fette e le mozzarelle a cubetti. Grigliare le melanzane e lasciar raffreddare. Su una teglia da forno, adagiamo le fette di melanzane e su ognuna poggiamo il prosciutto cotto, una fetta di pomodoro alcuni cubetti di mozzarella, l’origano e un filo d’olio. Scaldare il forno a 200°, infornare e cuocere per 10/15 minuti circa.Ed ecco pronto il nostro piatto veloce. Buon appetito!  
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Rossini: estro, creatività e passione tra musica e fornelli

Rossini, il grande musicista marchigiano, ci ha lasciato pagine indimenticabili di musica, ma oltre all’arte delle note, dedicava tempo ed energie a un’altra grande passione: la cucina. di Anna Rita Rossi Quello che è l’amore per l’anima è l’appetito per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare, digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita (Gioachino Rossini). Questa frase riassume in modo semplice la filosofia di vita di Rossini che si avverte anche nella grande vitalità della sua musica.Grazie alle sue doti musicali ha toccato le vette dell’opera buffa e dell’opera seria, ma non tutti sanno che l’afflato grandioso della sua musica era sostenuto e rinfrancato dalla sua passione per la cucina e il buon mangiare. Rossini amava il cibo e gli piaceva cucinare. Aveva un vera adorazione per alcuni piatti, come i maccheroni che, quando si trasferì a Parigi, si faceva spedire da Napoli. Un altro ingrediente che compariva spesso nei suoi piatti era il tartufo con cui condiva pasta e insalata. La predilezione di Rossini per il tartufo era legata alle sue origini: nelle Marche, la provincia di Pesaro Urbino è famosa per la presenza nel suo territorio di tutte le specie di tartufo commercialmente più importanti. Centri più noti: Acqualagna, Sant’Angelo in Vado, S. Agata Feltria e Pergola (sedi di mercati di importanza nazionale); altre località ugualmente famose sono Carpegna, Urbino, Novafeltria, Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone. A Parigi, il musicista conobbe il famoso cuoco Marie-Antonin Carême che riteneva Rossini uno dei pochi in grado di comprendere la qualità dei suoi piatti. Una volta Carême gli fece consegnare un pasticcio di fagiano ai tartufi, al quale Rossini contraccambiò dedicandogli un brano musicale, tanto fu ben accetta quella portata. Gioachino era solito fare sperimentazioni

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Vacanze di primavera: qualche consiglio per la linea e per lo spirito

Il gioioso disordine alimentare del tempo di vacanza, se vissuto col giusto spirito, può essere altrettanto appagante. Basta non esagerare tra compulsività e sensi di colpa. di Alberto Piastrellini Mentre Aprile sembra abbandonarci con uno stravagante strascico di inverno, si profila all’orizzonte la temuta prova del costume, un vero e proprio trauma psicologico per molte e anche per molti, normalmente un po’ sovrappeso al finire della brutta stagione. Quest’anno, poi, le buone intenzioni di salvaguardare la propria linea sono messe a dura prova da una congiunzione di festività sacre e profane che, unite a sabati e domeniche, ingenerano quasi una decina di giorni di vacanza. Una pausa insperata dal lavoro, l’entusiasmo per l’improvvisa libertà dagli obblighi quotidiani, la possibilità di godersi del tempo con i propri cari e con gli amici, magari organizzando gite e banchetti fuori casa si traduce normalmente in una frattura delle normali abitudini alimentari e così, aperitivi, ristoranti, pizzerie, picnic, grigliate vanno necessariamente ad accumularsi con le tenzoni enogastronomiche tradizionali dei pranzi in famiglia… Col risultato che se pure lo spirito si ritempra e si divaga – passando per la gola – si finisce per esagerare con il consumo di cibi e bevande ed esaurita l’euforia festaiola ci si ritrova un po’ troppo appesantiti di fronte allo specchio che impietoso restituisce il ritorno di curvette faticosamente appianate. Scattano i sensi di colpa, amplificati da una diffusa narrazione che veicola un’immagine di corpi perennemente giovani e scattanti e così si finisce per intristirsi di fronte a deprimenti porzioni di anonime verdurine lesse consumate come amare medicine da cui dipende la propria sopravvivenza, improbabili diete d’urto-detox-d’emergenza-miracolosamente-sgonfianti associate ad inverosimili maratone di attività fisica sopra le righe (peraltro a rischio coronarie dopo il trionfo di abbacchi, pizze pasqualine, salumi, cioccolato e vini) con l’illusione di espiare in brevissimo tempo

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Dieta: le 10 fake news sul cibo da cui stare alla larga

Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè quasi 3 italiani su 4 credono alle bufale che la rete mette in circolo su cibo e migliore dieta per perdere peso, spingendosi a comportamenti pericolosi per la propria salute. Ecco le 10 fake news più diffuse sul web. di Anna Rita Felcini Ogni giorno milioni di italiani consultano il web ritenendolo una fonte affidabile per trovare notizie e informazioni su come perdere peso e sbarazzarsi dei chili in più. Soprattutto in vista dell’estate e della fatidica prova costume, si moltiplicano gli articoli e i siti dedicati a questo tema. Purtroppo, però, sembra che proprio il settore dell’alimentazione sia uno di quelli maggiormente interessati dalle cosiddette “bufale”. Il rischio ovviamente è quello di assumere comportamenti alimentari altamente pericolosi per la nostra salute. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè, il 53% degli italiani utilizza il web più volte durante l’anno per raccogliere informazioni su qualità dei prodotti alimentari e diete più “popolari”. Ben il 25% partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo che influenzano le scelte di acquisto o di alimentazione in modo non sempre corretto e veritiero. Naturalmente la tentazione di credere a una dieta miracolosa o ad un alimento super naturale in grado di farci perdere peso in poche settimane o addirittura di guarire dalle malattie al posto dei farmaci è forte. Ma occorre prestare molta attenzione a ciò che si legge per non rischiare di fare danni al nostro organismo, a volte persino irreversibili. Spesso, infatti, in rete si trovano programmi alimentari sponsorizzati da aziende che prevedono l’acquisto di prodotti dedicati come integratori, libri, sostituti del pasto oppure che promettono risultati miracolosi in poco tempo senza molti sforzi, ma che in realtà non hanno alcuna valenza scientifica. Ecco allora per voi le dieci bufale sulle diete più diffuse sul web dalle quali stare alla larga

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I Disturbi del Comportamento Alimentare

Come chiedere aiuto. Di Serena Lepri I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie subdole e complesse, estremamente poliformi e difficili da trattare, che affondano le loro radici eziopatologiche nell’ambito clinico-nutrizionale e in quello psicologico-psichiatrico. Il disagio delle persone affette da DCA risiede nella mente ma l’alimentazione e il conseguente cambiamento del corpo sono le manifestazioni cliniche del disturbo. Si può affermare che i Disturbi del Comportamento Alimentare siano delle nuove forme di depressione attraverso le quali le persone manifestano e affrontano il disagio di un dolore profondo, che va oltre al cibo. L’alimentazione, infatti, rappresenta solo la manifestazione visiva dell’inquietudine psicologica. I DCA più conosciuti sono l’Anoressia Nervosa (AN), la Bulimia Nervosa (BN) e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI o BED) ma ne esistono altri, classificati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), come quelli infantili. Infatti, l’età di insorgenza si sta abbassando sempre di più: si è spostata dai 16-17 anni ai 12-13 anni. Tali problematiche sono state definite delle “patologie al femminile” ma in realtà negli ultimi anni si stanno diffondendo anche nel mondo maschile (soprattutto con la Bigoressia e l’Ortoressia), andando a scardinare l’idea di una patologia di genere. Sempre più persone soffrono di questi disturbi tanto che i DCA stanno diventando una vera e propria epidemia sociale. Allo stesso tempo, sempre più persone ne possono uscire grazie a un intervento specifico e mirato, affrontando la problematica insieme a un’equipe di esperti terapeuti. Data la multifattorialità dell’eziologia dei DCA, l’approccio multi-interdisciplinare sembra essere la terapia migliore: medici, psicologi, psichiatri, nutrizionisti, dietisti, counsellor familiari e filosofici collaborano e integrano le loro conoscenze al fine di aiutare il paziente nella remissione della patologia. La prevenzione e la diagnosi precoce rappresentano i presupposti di base per la guarigione, il cambiamento. Proprio per questo motivo, è fondamentale

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