magia

Le pietre delle streghe

di Benedetta Giovannetti Durante una camminata o in riva al mare vi è mai capitato di trovare un sasso bucato? Non sono pietre facili da trovare eppure e in riva ai laghi, sulle spiagge e lungo i torrenti ogni tanto se ne trova qualcuna ma cosa rappresentano?Allora se trovate qualcuna di queste pietre forate raccoglietela perché secondo le culture nordiche è un dono che la natura ha pensato per voi, si ritiene infatti che queste pietre siano una sorta di talismano naturale che protegge dalle malattie, dagli spiriti maligni e che porti fortuna e prosperità. Tale leggenda però non è una credenza di un popolo isolato ma è alla base di moltissime culture ed è di origine antichissima. Infatti non solo tale pietra si trova sotto forma di reperto in molti musei di storia naturale ma anche altri portafortuna come l’acchiappasogni dei nativi americani e alcune monete cinesi hanno la stessa conformazione. Questo prova che tutti i popoli avevano un culto per questo simbolo e che era venerato al pari degli dei. In Europa possiamo far risalire questa credenza ai celti.Le pietre forate in maniera naturale sono tali per effetti di acqua, aria o a volte degli animali, che scavano nella pietra fino a che non appare un foro che crea quella che oggi viene chiamata la pietra delle streghe. A queste pietre erano appunto riconosciuti poteri magici tipo capacità curative, protezioni da maledizione, dalle streghe e dalle malattie. Ancora oggi in Norvegia e Svezia queste pietre sono appese sulle culle dei neonati e sulle pareti dei letti degli ammalati perché si ritiene siano in grado di scongiurare gli incubi e conciliare il sonno. Ma la loro capacità più potente sarebbe quella di aprire le finestre attraverso le quali vedere il mondo degli spiriti invisibili. Secondo un’altra leggenda se si

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L’astronomia sbarca in Cattedrale: il solstizio d’estate fiorentino è magico

A Firenze torna lo spettacolo dello gnomone del Duomo che cattura il sole, grazie ad un mirabile incontro di architettura e astronomia di Martina Stimilli Il solstizio d’estate è il momento in cui il sole è allo zenith e raggiunge l’inclinazione massima, è anche simbolo di rinascita e purificazione, una giornata molto importante per gli appassionati di tradizioni, esoterismo e magia. Metaforicamente il solstizio è la vittoria del bene sul male poiché è il giorno in cui il sole, quindi la luce, ha il predominio sulle tenebre: il 21 giugno, infatti, è la giornata con più ore di luce dell’anno e non è un caso, quindi, che sin dall’antichità molte culture abbiano celebrato il giorno del solstizio con rituali e cerimonie specifici. Nell’antica Roma, ad esempio, la festa per il solstizio era dedicata al Dio bifronte Giano che aveva il compito di accompagnare il passaggio da una condizione astronomica all’altra.Dall’altra parte dell’Oceano, i Maya, avevano edificato ‘El Caracol’ un monumento che era una sorta di osservatorio per monitorare solstizi ed equinozi. I Celti, invece, utilizzarono complessi megalitici (dei quali il cerchio di pietre di Stonehenge è il più famoso) per studiare i fenomeni astronomici del sole. Le pietre che lo compongono formano una sorta di calendario tanto che, durante il solstizio d’estate, un raggio di sole attraversa uno dei triliti illuminando l’altare centrale; questo fenomeno permetteva di monitorare l’avvicendarsi delle stagioni. Nell’Italia del Rinascimento la scienza della misurazione del tempo e l’osservazione dei corpi celesti si veste di Arte e, in molte città possiamo ammirare bellissime Meridiane dipinte sulle facciate di palazzi antichi, così come raffinati strumenti di misurazione inseriti nell’architettura di Chiese e Castelli. A Firenze, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, è possibile ammirare lo gnomone più grande al mondo.  Lo gnomone entrò in funzione probabilmente nel

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Free Service Group srl ed Eleonora Giovannini al Salone del libro di Torino

La casa editrice Free Service Group srl e l’autrice anconetana Eleonora Giovannini saranno al Salone del Libro di Torino per rappresentare la regione Marche, ospite della Fiera internazionale. di Anna Rita Felcini Al 32° Salone Internazionale del libro di Torino quest’anno parteciperà anche la casa editrice Free Service Group srl di Falconara Marittima insieme alla scrittrice e poetessa anconetana Eleonora Giovannini. Le Marche sono, infatti, la Regione ospite della 32° edizione della fiera che si terrà presso il Lingotto dal 9 al 13 maggio 2019. E proprio nello spazio della Regione Marche ci sarà anche Free Service Group srl (padiglione 1 Stand C44 – D43) per presentare i libri che stanno riscuotendo un grande successo a livello nazionale della scrittrice e poetessa marchigiana Eleonora Giovannini. L’autrice incontrerà il pubblico per presentare alcune tra le sue opere principali come “Io e Alda Merini”, il racconto autobiografico di un’amicizia sincera, intensa, ma anche un viaggio itinerante che sa di poesia, arte e vita vera; “Le donne e il dolore”, un saggio che si avvale della raccolta di storie vere di donne vittime di abusi e di violenza psico-fisica; “Quel manicomio chiamato Facebook”, che rivela con ironia pungente ed arguta i lati più divertenti del popolo di Facebook; “Dentro l’amore”, scritto sottoforma di diario per ripercorrere i ricordi che legano il rapporto tra una madre e una figlia; e “Quelle come noi” una raccolta poetica “…in vita e morte di un sentimento erotico nel quale perdersi o ritrovarsi” (Neria De Giovanni). Vi aspettiamo a Torino per parlare insieme di poesia, cultura, società, arte e vita.
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