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Lo stress solare: rimedi dalla medicina estetica

di Glenda Oddi Quando l’estate giunge al termine spesso insieme al ricordo del mare e delle giornate di vacanza ci lascia anche le conseguenze di una scorretta esposizione al sole. Stiamo parlando del cosiddetto “stress solare”, una condizione in cui la pelle può presentare eritemi, macchie solari (cioè pigmentazione atipica), rughe, colorito spento, aspetto “invecchiato”. Vediamo dunque come poter intervenire per ovviare al foto-invecchiamento. Nel caso di danni legati alla lassità cutanea, rughe e macchie solari la medicina estetica può intervenire con l’uso di filler a base di acido ialuronico, radiofrequenze, laser, fili biostimolanti e di trazione.  I filler con acido ialuronico riempiono le rughe e restituiscono tonicità alla pelle. L’effetto del filler tende a durare circa 6 mesi con un incremento progressivo della sua tenuta man mano che si effettuano le varie sedute. Queste sedute di filler con acido ialuronico hanno un costo variabile ma tendono a partire da un minimo di 350 euro. Riguardo le macchie solari sarà possibile intervenire con l’uso di un acido specifico o del laser a seconda della loro forma e delle loro caratteristiche. In ambo i casi la seduta comporterà la formazione di una crosticina che cadrà in pochi giorni. Potrebbero essere necessarie più sedute a distanza di pochi mesi, il loro costo varia da 150 a 500 euro circa in base al tipo di trattamento scelto e al numero di interventi da compiere sulla pelle. Un’altra soluzione valida contro il foto-invecchiamento e data dalla biostimolazione con P.R.P. che spinge le cellule all’autoriparazione: un preparato ottenuto dal sangue del paziente ricco di elementi di derivazione piastrinica. Questo trattamento prevede il prelievo del sangue del paziente da cui si ricava il plasma e lo si inietta in piccole quantità nelle zone da trattare. Il risultato sarà una pelle più elastica e tonica.
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Iperico e scottature solari

I benefici dell’erba di San Giovanni e la ricetta per il vostro olio di iperico home-made di Erica Angeletti (Naturopata). L’estate è ormai inoltrata e con i caldi weekend di tintarella in spiaggia tornano anche gli eritemi solari e le bruciature: la natura viene in nostro soccorso con l’iperico. L’iperico (Hypericum perforatum), conosciuto anche come “erba di San Giovanni“, è una pianta officinale selvatica dai fiori giallo dorati, che raggiunge la fioritura massima durante il solstizio d’estate: per questo si dice che il giorno più propizio per la sua raccolta sia proprio il 24 giugno, San Giovanni appunto (da qui il suo nome popolare). Secondo la tradizione questa pianta è detta anche “scacciadiavoli”, poiché si riteneva allontanasse gli spiriti maligni. Il suo uso in medicina è conosciuto fin dai tempi dell’antica Grecia, dove veniva utilizzato per la preparazione di unguenti cicatrizzanti, come antidolorifico e antidepressivo. Dai suoi fiori, macerati in olio, si ottiene un oleolito medicamentoso dal colore rosso vivo, eccezionale per la cura di scottature solari, eritemi, infiammazioni della pelle e piaghe. Le sue proprietà emollienti, cicatrizzanti, calmanti e rigeneranti per la cute rendono l’iperico un vero “amico della pelle”: ma attenzione a non esporsi al sole dopo il suo utilizzo!  Nonostante studi clinici dimostrino che l’iperico è un vegetale sicuro, è bene sapere che esso può presentare alcune controindicazioni come la fotosensibilità, per cui evitiamo l’esposizione ai raggi solari o a lampade abbronzanti dopo la sua applicazione. Se in questo periodo, durante una passeggiata in campagna, riuscite a trovarlo potrete preparare anche voi il vostro olio di iperico home-made. Ecco come:  Mettete le sommità fiorite fresche, ben pulite e asciutte, in un vasetto di vetro  Copritele fino all’orlo con olio di girasole, di oliva o di mandorle Lasciate macerare per un mese circa, l’ultima settimana andrà esposto al sole (non prima perché

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Le regole per un’abbronzatura perfetta senza danni alla pelle

Volete ottenere un’abbronzatura perfetta? Per far sì che la pelle si colori in modo uniforme evitando il rischio di possibili scottature, bisogna usare la protezione solare e fare attenzione ad alcuni fattori. di Anna Rita Felcini In estate, che lo si voglia o no, ci si espone al sole e ci si abbronza. La pelle si colora, si scurisce e a volte si arrossa. Quante volte in una giornata molto calda, con la morbidezza tentatrice della sabbia e la sensazione confortevole e soporifera del sole sulla pelle ci siamo addormentate, lasciando che quel calore ci accarezzasse a lungo? Ma esponendoci ai raggi solari per troppo tempo, richiamo pericolose scottature e spellature, e possiamo dire addio all’abbronzatura perfetta, sana e uniforme. E’ possibile allora evitare i danni da eccessivo sole e al tempo stesso conquistare una bella tintarella, che duri più a lungo una volta rientrati dalle vacanze? Basta scegliere la protezione corretta e osservare con rigore alcune semplici regole. Innanzitutto ricordiamoci che il sole è amico della pelle solo se ci si espone con buonsenso e responsabilità. I raggi UVA e UVB non si limitano a stimolare e intensificare l’abbronzatura ma possono danneggiare l’epidermide, causando rossori, scottature, disidratazione o addirittura eritemi e melanomi. La pelle va protetta, sempre e a tutte le età. Per non alterarla, bisogna esporsi gradualmente, nelle fasce orarie ideali e scegliere delle protezioni solari idonee. In questo caso è opportuno capire quale prodotto preferire tenendo conto di un dato, ovvero il fattore di protezione conosciuto in tutto il mondo con la sigla SPF. Bisogna poi tenere conto anche del proprio fototipo. Se si ha la pelle molto chiara, capelli biondi e occhi azzurri ma anche capelli rossi e lentiggini, bisogna preferire una protezione solare con SPF alto. Al contrario, chi ha la pelle più scura, olivastra,

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Oli essenziali: dall’aromaterapia, preziosi alleati per il mondo femminile

Lavanda, Tea Tree e Neroli sono essenze naturali indispensabili per il benessere di mente e corpo di Erica Angeletti (Naturopata) L’Aromaterapia costituisce una branca estremamente affascinante della Fitoterapia e della Naturopatia in generale e senza dubbio si rivela molto efficace nel contrasto e nella prevenzione di piccoli disturbi quotidiani.  L’aromaterapia si basa sull’utilizzo degli oli essenziali in ambito terapeutico; questi possono essere assunti per via inalatoria, cutanea o, solo in alcuni casi, ingeriti.  Tali oli essenziali sono un complesso di sostanze aromatiche e volatili, con principi attivi e proprietà benefiche relative alla pianta da cui sono estrattieche possono agire a livello fisico, psichico ed energetico.  In questo articolo ci concentriamo soprattuttosu tre oli essenziali “amici delle donne” che non dovrebbero mai mancare in casa: Lavanda (Lavandula Officinalis), Tea Tree (Malaleuca Alternifolia) e Neroli, quest’ultimo ricavato dai fiori dell’arancio amaro (Citrus x aurantium). LAVANDA : è la panacea per eccellenza, il suo profumo è in grado di riequilibrare in pochi minuti gli animi più turbati, di conciliare il sonno e il rilassamento. Il suo utilizzo cutaneo per scottature e punture di insetti è straordinario ed è un valido aiuto per noi donne durante i dolori mestruali grazie alla sua capacità di ridurre gli spasmi e il picco del dolore.  Consigli d’uso: Bagno riequilibrante: se siete reduci da una giornata stressante, un litigio o semplicemente volete allentare un fastidioso mal di testa serale vi consiglio di mettere una decina di gocce di olio essenziale di lavanda nell’acqua della vasca da bagno e di immergervi per una mezz’oretta. L’aggiunta di un cucchiaio di latte o di miele aiuterà l’olio a “sciogliersi” meglio in acqua. Massaggio antidolorifico: i dolori mestruali vi danno il tormento? Concedetevi una coccola, massaggiandovi il ventre per alcuni minuti con un cucchiaio di olio di mandorle dolci e 4-5 gocce di olio essenziale di lavanda. I crampi diminuiranno e con essi l’intensità del dolore. TEA TREE: molti ormai lo conoscono per le sue doti antibatteriche e antifungine, per questo viene

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Dormire fa bene, soprattutto alla nostra bellezza

Sonni difficili addio: basta rinunciare a poche cattive abitudini prima di mettersi a letto e ne gioveranno pelle, corpo e salute. Di Annarita Felcini Una cena leggera, un bagno caldo, a letto presto. Ma anche con questi piccoli accorgimenti sempre più spesso ci capita di dormire poco, male, in modo disturbato. Il risultato? La mattina ci svegliamo stanchi, senza concentrazione e soprattutto con un aspetto meno attraente e poco in salute agli occhi degli altri. Quasi nessuno di noi dorme la giusta quantità di sonno per stare bene e il poco tempo dormito è di scarsa qualità. Anche le percentuali non scherzano: secondo l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno, un terzo degli adulti italiani soffre di difficoltà ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni e riposo agitato. E allora cosa fare? Bisogna cambiare radicalmente la nostra routine e dire addio immediatamente ad alcune cattive abitudini pre-sonno per ritornare a fare “sogni d’oro”. Prima di tutto ricordiamoci che l’alcol non è un alleato del sonno: ne peggiora la qualità perché interferisce con la fase REM riducendone la durata. Quindi addio a qualsiasi drink prima di dormire. Poi, basta lavorare la sera prima di andare a letto. E’ una mossa davvero sbagliata: ci trascineremo tra le lenzuola sensazioni spiacevoli che non conciliano il sonno perché il cervello imparerà ad associare il letto con lo stress e le difficoltà del lavoro. Lasciamo perdere social e smartphone: le luci blu e bianche emesse dagli schermi impediscono al cervello di rilasciare melatonina, un ormone che prepara il corpo per il sonno. Se proprio non potete farne a meno, almeno attivate l’opzione che le contrasta. Niente alimenti ricchi di grassi, zuccheri, cioccolato e cibi piccanti prima del sonno; infine, meglio bere molto durante il giorno ma controllarsi la sera perché troppa acqua prima di andare a letto ci

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