streghe

Costumi per Halloween idee carine

mancano pochi giorni ad Halloween e se siete amanti del dolcetto o scherzetto tra i vicini e per le strade della vostra città è giunto il momento di pensare a qualche possibile travestimento pauroso e divertente allo stesso tempo. di Benedetta Giovannetti Al solito c’è l’imbarazzo della scelta, tra personaggi letterari e cinematografici come Pennywise il clown assassino protagonista di IT di Stephen King o il serial killer Freddy Kruger. Vediamo allora qualche idea a cui ispirarsi. Uno dei personaggi più gettonati è il costume ispirato alla saga Scream, comprendente il vestito nero, la maschera bianca ed il coltello grondante di sangue. Altro classico per la notte di Halloween è il costume da strega disponibile sia nella variante gotica con corsetto, gonna corta nera e rossa e cappello a punta, sia nella versione più realistica con vestito alla contadina, scopa di saggina e l’immancabile cappello a punta. Altro costume molto gettonato per gli uomini è quello del Joker uno dei personaggi più inquietanti e ambigui della storia del cinema. Per dei look ancora più creepy ci sono anche i costumi a tema zombie, da scolarette del college americano a preti e suore, c’è l’imbarazzo della scelta, basterà comprare anche capsule per il sangue finto, lenti a contatto bianche ed un kit make up per simulare il colore verdognolo tipico degli zombie. Sempre a tema cinematografico non può mancare il costume del clown assassino sia nella versione di Pennywise sia nella versione comune ma comunque paurosa grazie alla maschera e alla presenza del sangue sui vestiti. E dopo gli adulti è il momento di pensare anche ai bambini, per loro ci sono costumi meno paurosi ma di grande effetto lo stesso. C’è il costume da streghetta, molto colorato con abito, cappello e collant a righe perfetto per farla sentire una strega

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Le pietre delle streghe

di Benedetta Giovannetti Durante una camminata o in riva al mare vi è mai capitato di trovare un sasso bucato? Non sono pietre facili da trovare eppure e in riva ai laghi, sulle spiagge e lungo i torrenti ogni tanto se ne trova qualcuna ma cosa rappresentano?Allora se trovate qualcuna di queste pietre forate raccoglietela perché secondo le culture nordiche è un dono che la natura ha pensato per voi, si ritiene infatti che queste pietre siano una sorta di talismano naturale che protegge dalle malattie, dagli spiriti maligni e che porti fortuna e prosperità. Tale leggenda però non è una credenza di un popolo isolato ma è alla base di moltissime culture ed è di origine antichissima. Infatti non solo tale pietra si trova sotto forma di reperto in molti musei di storia naturale ma anche altri portafortuna come l’acchiappasogni dei nativi americani e alcune monete cinesi hanno la stessa conformazione. Questo prova che tutti i popoli avevano un culto per questo simbolo e che era venerato al pari degli dei. In Europa possiamo far risalire questa credenza ai celti.Le pietre forate in maniera naturale sono tali per effetti di acqua, aria o a volte degli animali, che scavano nella pietra fino a che non appare un foro che crea quella che oggi viene chiamata la pietra delle streghe. A queste pietre erano appunto riconosciuti poteri magici tipo capacità curative, protezioni da maledizione, dalle streghe e dalle malattie. Ancora oggi in Norvegia e Svezia queste pietre sono appese sulle culle dei neonati e sulle pareti dei letti degli ammalati perché si ritiene siano in grado di scongiurare gli incubi e conciliare il sonno. Ma la loro capacità più potente sarebbe quella di aprire le finestre attraverso le quali vedere il mondo degli spiriti invisibili. Secondo un’altra leggenda se si

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Belladonna: l’erba delle streghe

Grazie alla presenza di allucinogeni, la belladonna era un ingrediente irrinunciabile nella preparazione degli unguenti e nelle pratiche di stregoneria, dando alle streghe la sensazione di volare. Di Agnese Mengarelli La belladonna è una delle piante più utilizzate in farmacologia, ma anche tra le più pericolose nella storia della medicina. In Italia cresce fra cespugli e nelle radure dei boschi di latifoglie nelle zone montane delle Alpi e degli Appennini ed emana un odore acre e nauseabondo. Presenta dei bei fiori rossi e le sue bacche sono ricche di alcaloidi come la scopolamina e l’atropina.Queste due sostanze sul piano fisico produce una serie di alterazioni tra cui tachicardia e disturbi dell’equilibrio; mentre sul piano psichico provoca eccitazione, confusione, allucinazioni e l’impressione di avere la pelle ricoperta di squame, peli o piume con la conseguenza di far credere in trasformazioni bestiali. Proprio per queste proprietà nel Medioevo la belladonna era chiamata l’”erba delle streghe” perché era un ingrediente irrinunciabile per preparare quegli unguenti che, una volta spalmati sul corpo delle streghe, davano la sensazione di volare. Come per tutte le erbe tossiche, anche la belladonna era usata per la sua capacità di cacciare gli spiriti maligni: infatti, in tempi passati all’inizio dei viali si piantavano cespugli di belladonna per proteggere la casa dalle energie negative. La belladonna era usata anche in cosmetica fino al 1800, per rendere lo sguardo più seducente: le gocce di belladonna in acqua distillata producevano una sorta di collirio in grado di dilatare le pupille che, secondo certi canoni di bellezza ormai superati, rendevano le ragazze più attraenti. Il nome belladonna però non deve trarre in inganno, in quanto questa pianta è un veleno molto potente in grado di uccidere una persona. Gli antichi la usavano, infatti, per avvelenare gli avversari e i nemici in battaglia. Sembra

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